EZIOPATOGENESI DEI DISTURBI DELL'ORGASMO
L'orgasmo costituisce il momento culminante della risposta sessuale, un evento discontinuo rispetto al continuum di desiderio, eccitazione e risoluzione. Nella donna si caratterizza per delle contrazioni involontarie della piattaforma orgasmica vaginale che sono in numero da 3 a 12 e sisusseguono circa ogni O,8 secondi, Il tutto dura dai 3 ai 15 secondi ed è associato ad un lieve ottundimento dello stato di coscienza e ad un innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Nell'uomo l'orgasmo è associato ad una serie di 3-7 getti eiaculatori che si succedono ogni 0.8 secondi circa. Questa è la fase in cui viene sperimentato il piacere più intenso. Immediatamente prima dell'eiaculazione c'è la fase detl'emissione durante la quale il liquido seminale si raccoglie nella porzione bulbare dell'uretra e l'eiaculazione diviene inevitabile.
Come per il meccanismo dell'eccitazione, anche il fenomeno dell'orgasmo è gestito da tre livelli di integrazione: spinale, limbico e corticale, strettamente interconnessi tra loro con meccanismi di reciproca inibizione e facilitazione. Tuttavia, se l'eccitamento è caratterizzato principalmente da una reazione vasocongestizia sotto il controllo del sistema nervoso autonomo parasimpatico, l'orgasmo è connotato da una reazione muscolare (aumento del tono e contrazioni muscolari) che è sotto il controllo prevalente del sistema nervoso autonomo ortosimpatico e in parte anche del sistema nervoso volontario.
I disturbi dell'orgasmo sono dunque in qualche modo più alti come localizzazione che non quelli dell'eccitazione, e riguardano il controllo cosciente sull'automatismo spinale ed emotivo. Nel DSM-III troviamo classificate:
1, L'inibizione dell'orgasmo femminile: ricorrente e persistente inibizione dell'orgasmo, che si manifesta con un ritardo o con l'assenza dell'orgasmo, dopo una normale fase di eccitazione sessuale, durante un'attività sessuale che è giudicata clinicamente adeguata come obiettivo, intensità e durata.
2, L'inibizione dell'orgasmo maschile: si manifesta attraverso un ritardo o l'assenza di eiaculazione, dopo una fase adeguata di eccitamento sessuale.
3, L'eiaculazione precoce: caratterizzata dal verificarsi dell'eiaculazione prima che la persona lo desideri a causa di una ricorrente e persistente assenza di ragionevole controllo volontario dell'eiaculazione e dell'orgasmo. Il giudizio ragionevole controllo è dato dalla valutazione da parte del medico dei fattori che influenzano la durata della fase di eccitazione, come l'età, l'eventuale novità del partner, la frequenza e la durata del coito.
È da notare l'assenza del disturbo di precocità femminile nel DSM III, e come esso compaia nel DSM III,R, ma soltanto tra le disfunzioni sessuali non altrimenti specificate, e ciò conferma che si tratta di una patologia emergente seppure ancora non di frequente osservazione.
Infine, la maggiore lentezza che le donne hanno nell'eccitarsi e nel raggiungere l'orgasmo fa connotare dall'esterno questo disturbo come una sorta di pregio, un po'come avviene, all'inverso, per l'eiaculazione ritardata negli uomini.
Il problema a cui dobbiamo ora dare risposta è: come avviene che il tentativo di controllo cosciente dei tempi dell'orgasmo esiti esattamente nel suo opposto, cosicché lo sforzo di ritardare l'evento lo accelera e lo sforzo di accelerare lo ritarda?
La precocità: si tratta in genere di soggetti con un'immaginazione molto intensa, che anticipa vivacemente la realtà, la precede e in qualche modo la sostituisce; l'eccitazione è legata più al vissuto immaginativo che non all'esperienza concreta che il soggetto sta vivendo e cresce a gradini improvvisi e molto elevati al variare dell'immaginazione con cui è in stretta relazione.
Contemporaneamente il soggetto sperimenta la sensazione di non riuscire a contenere tale eccitazione, di esserne travolto e quindi mette in atto strategie di evitamento: pensare ad altro, distrarsi, in qualche modo non esserci.
Il circolo vizioso ha origine proprio in questo tentativo di non sentire che inibisce la percezione delle afferenze sensoriali e instaura, di fatto, una sorta di automatismo che esclude ogni tipo di controllo volontario sull'innesco del riflesso orgasmico. Tutta la terapia sarà centrata dunque in primo luogo sull'addestramento a concentrarsi sulle sensazioni corporee e avvertirle invece di evitarle, in secondo luogo sulla risoluzione dei circoli viziosi, soprattutto relazionali, che possono aggravare il problema (es. diminuzione dei rapporti, ostitità del partner che si sente respinto, ansia di prestazione).
Più raramente giungono all'osservazione del clinico degli eiaculatori precoci che non hanno le caratteristiche suddette. Si tratta di soggetti che esplicitamente non mostrano alcun interesse al piacere dell'eccitazione e sembrano esclusivamente interessati al momento consumatorio dell'orgasmo. In tali casi la motivazione alla terapia è fornita dal disagio manifestato dalla partner mentre il soggetto non vive come limitante la situazione.
lnibizione dell'orgasmo: questi soggetti si impegnano in ogni modo per accelerare l'evento tentando di sentire quanto più possibile. Sono in qualche modo molto attenti e proprio questa attenzione sembra impedire il lasciarsi andare all'immaginazione, il rapporto è ridotto alla sua concretezza, il controllo cosciente impedisce proprio quel lasciare fare alle emozioni che è premessa a quella sorta di momentanea perdita di coscienza che accompagna l'esperienza orgasmica.
L'obiettivo della terapia sarà di risolvere i problemi relativi al controllo delle emozioni che trovano origine nella storia del soggetto. Contemporaneamente si tratterà di favorire nel qui ed ora la capacità immaginativa del soggetto, capacità che peraltro gli permetterà di distrarsi dal controllo cosciente sul vissuto corporeo concreto. Infine, lo scopo sarà quello di migliorare il livello di stimolazione sessuale che non è mai da escludere sia inadeguato per la soglia del soggetto.